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recenzione libro: Aspettando Godot di Samuel Beckett

Aspettando Godot

Pietra miliare del Teatro dell’Assurdo, Aspettando Godot è il capolavoro letterario di Samuel Beckett.

In un non-luogo senza un tempo ben definito, due personaggi senza passato e senza futuro,armati solamente di una triste comicità e di una veritiera follia, aspettano una figura chiamata Godot.

La paradossale ciclicità e staticità rendono l’opera impossibile da decifrare in modo univoco, e fanno riflettere sulla differenza tra vivere e semplicemente esistere.
Aspettando Godot è un testo scorrevole e magnetico, che cattura un lettore desideroso di raggiungere un colpo di scena che non arriverà mai,permettendogli di riflettere sul vero significato dell’attesa.

Valutazione: ⭐️⭐️⭐️⭐️


Citazione:
“Allora andiamo?”
“Andiamo”

E non si muovono.

Recensione libro: Come anima mai di Rossana Soldano

Come anima mai

Questo romanzo è ambientato in Inghilterra nel 1936. Lewis Ellsworth, figlio del Duca di Buccleuch, è all'inizio del suo secondo anno a Cambridge e scopre che il ragazzo con cui si è trattenuto in un pub, come era solito fare con diversi ragazzi quasi ogni notte, è uno studente del suo stesso college. Affascinante ed intelligente, William Chase entra nella sua vita scuotendo certezze e intenzioni. Sono due studenti privilegiati, raffinati e colti, pronti a vivere e fare esperienze. Purtroppo i due si trovano in una società in cui a nessuno è permesso scegliere di chi innamorarsi, una società in cui l'amore tra due persone dello stesso sesso veniva considerato reato. Lewis e William vivono un amore vietato, voluto, doloroso e intenso, nascosto agli occhi del mondo. Una storia fatta di coraggio, segreti e passione, due anime destinate a perdersi e a rincorrersi sullo sfondo di un'Europa controversa in cui l'amore crea più scandalo dell'odio, in cui credere alle favole sembra quasi impossibile, ma è l'unica via d'uscita. Come anima mai è senza alcun dubbio uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Inizialmente, prima ancora di aver letto la trama, non mi convinceva essendo un libro storico. Devo dire però che è stato sorprendente come il mio giudizio iniziale si sia completamente dissolto dal momento in cui ho posato gli occhi sulla prima pagina. Non è il classico romanzo, questo è diverso, è pura poesia. È un libro che ti rapisce e io personalmente non riuscivo a staccarmici. Di solito non ho la necessità di sottolineare molte parti, ma con questo libro non ne ho potuto fare a meno. Ci sono così tanti bei passaggi e frasi da non poter dimenticare. A parole non sono sicura che renda la bellezza di questo libro, ma posso assicurare che rapisce come poche cose riescono a fare. Questo libro mi ha fatto provare tante di quelle emozioni che ne sono uscita ancora più matta di prima, un po' come Alice nel paese delle meraviglie. Non sto facendo questo riferimento a caso, infatti, questo romanzo è pieno di riferimenti ad Alice e alla sua storia. L'autrice è stata così brava a descrivere con estrema realtà quella società, parlando delle varie sofferenze dei personaggi che mi sembrava di sentirle sulla mia pelle, attraverso però i brividi e la pelle d'oca. In conclusione questo libro è entrato nel mio cuore e non credo lascerà mai quel posto. Consiglio questo libro a chi vuole credere nelle favole anche in tempi avversi. 

Antonella Parente

Recensione libro: Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood

Il racconto dell'ancella

Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1988, narra di un futuro distopico nel quale, a causa di un disastro nucleare, solo poche persone sono rimaste fertili. La Repubblica teocratica di Gilead, una volta nota come Stati Uniti d'America, ha adottato come soluzione la divisione della società in rigide caste, nella quale le Ancelle, le poche donne rimaste in grado di procreare, sono del tutto soggette al dominio dell'uomo e sfruttate dall'elite dominante per proseguire la loro discendenza. La storia è narrata da un'Ancella di nome Offred, la quale dal suo punto di vista alterna al racconto la realtà gelida che è stata costretta a vivere e il suo passato normale prima del colpo di stato decisivo. Emerge così il ritratto di una società statica e profondamente alterata, nella quale ogni scelta libera per una donna è recisa, e il suo corpo smette di appartenerle in nome di princìpi religiosi e di bambini che le verranno strappati via. È un libro dallo stile molto diretto, che attraverso l'apparente distacco emotivo della protagonista esprime il suo forte desiderio di rivalsa e di autonomia. Nonostante mi abbia lasciato un po' scossa in determinati passaggi, questo libro mi è piaciuto molto perché la realtà era ben costruita, l'impatto emotivo forte e perché offre molti spunti di riflessione legati alla condizione delle donne nel nostro presente . 

Gemma Mallozzi

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