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Recensione film: "Snowpiecer"

Un futuro agghiacciante

Su un treno suddiviso in classi sociali e condannato al moto continuo per sfuggire alla glaciazione che ha congelato il mondo intero,   un gruppo di persone della coda  decide di portare avanti un’insurrezione verso la testa… 

Siamo nel 2030, una glaciazione causata dall’uomo ha sterminato quasi tutta la popolazione, un gruppo di sopravvissuti vive a bordo di un treno, lo Snowpiercer, che viaggia perpetuamente. Il veicolo è diviso in classi  sociali. Le più importanti sono situate nella testa del treno, dove i ricchi vivono in carrozze lussuose, mentre nella coda c’è la classe degli emarginati, dove le persone vivono in condizioni difficili e di estrema povertà.Ma qualcuno sta pensando già a una rivolta….

 Una rivolta molto difficile da portare avanti, che darà spazio a scene drammatiche e che metterà a dura prova la coscienza e mente degli uomini. Questo film, se pur verosimile, fa riflettere molto: mette in evidenza gli errori dell’uomo e le conseguenze delle sue azioni, che possono portare a disastri come quello raccontato nel film. Dalle vicende si evincono anche valori importanti come l’unità, la determinazione e il coraggio, come quello di mettere a repentaglio la propria vita per salvaguardare quella di altri.Il finale inaspettato è anch’esso una peculiarità del film, che lascia chi lo guarda con molte domande e dubbi.

Matteo De Clemente

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